sabato 13 dicembre 2008

Riunione

Associazione per la Sinistra unita e plurale


La crisi economica morde sempre più il corpo vivo delle classi lavoratrici.
Berlusconi e la destra pensano di cambiare la Costituzione per consolidare il loro potere.
Intanto la crisi regionale mette in chiaro che è in corso una lotta durissima all'interno del ceto politico che ha per oggetto la presidenza della giunta.
La sinistra come reagisce? Stanno emergendo nuove prospettive unitarie?
Come intende affrontare l'attuale crisi economica, politica ed etica?

Discutiamone insieme:

Martedì 16, ore 18,30
presso il Circolo Berlinguer della Sinistra
via Oriani 31, Sassari


domenica 7 dicembre 2008

Riunione

Assocazione per la Sinistra unita e plurale

Convocazione della riunione:

Martedì 9, ore 18,30
presso il Circolo Berlinguer della Sinistra
via Oriani 31, Sassari

odg: crisi politica regionale e prospettive unitarie.

lunedì 1 dicembre 2008

Appuntamenti dell'associazione

Vi invitiamo alla riunione che si terrà

martedì 2 dicembre ore 18,30
presso il Circolo E. Berlinguer della Sinistra
via Oriani 31 Sassari


Parleremo della crisi regionale e degli sviluppi della prospettiva unitaria a sinistra.

lunedì 24 novembre 2008

Riunione

Associazione per la sinistra unita e plurale di Sassari

Vi invitiamo alla riunione che si terrà:

Venerdì 28 novembre, h. 18.00
presso il circolo E. Berlinguer della Sinistra
Via Oriani 31, Sassari.

odg:
1) novità e sviluppi del processo unitario
2) iniziative di lavoro in città

domenica 23 novembre 2008

Diffidare delle imitazioni

Avviso ai lettori della nostra mailing-list.

L'Associazione per la Sinistra unita e plurale non ha niente a che spartire con l'iniziativa riportata nell'articolo dell'Altravoce.net (qui allegato) così come in altri organi di stampa.

Non ci interessano infatti le operazioni di vertice in chiave spudoratamente elettoralistica.

La Sinistra unita vogliamo contribuire a costruirla davvero, a partire dalla realtà delle lotte concrete, con le persone che intendono lavorare per rispondere ai bisogni degli oppressi, dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, di quanti difendono i principi costituzionali di libertà ed eguaglianza sempre più a rischio nelle scuole, nelle imprese, nell'informazione.

Non ci interessa garantire la rielezione di questo o quell' onorevole regionale o europeo.

Per noi l'impegno della costruzione di questa unità prosegue, come sempre e per il futuro, a partire dal basso.

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venerdì 21 Novembre 2008

Espulso da un partito, eccone un altro
Serra fuori dal Pdci perché partecipa
al progetto Sinistra unita con Maurandi

Partecipare alla fondazione della costituente della Sinistra in Sardegna ed essere espulso dal proprio partito. Di sinistra. Tore Serra, consigliere regionale del Pdci, e la sua giornata sulle montagne russe: in mattinata a presentare, con il coordinatore di Sinistra democratica Pietro Maurandi, il progetto "La sinistra-Costituente della sinistra"; in serata, silurato dal Partito dei comunisti italiani. Niente di strano, perché il nuovo movimento ha come obiettivo la nascita di un soggetto politico che a gennaio presenterà nome, simbolo e manifesto. Ma se l'unione della sinistra parte da un divorzio c'è poco da essere ottimisti.

Eppure il nuovo movimento è già in moto: le assemblee provinciali inizieranno oggi e si concluderanno entro il 29 con quella regionale in programma a Cagliari. In quell'appuntamento si eleggerà il comitato promotore regionale: accanto a Serra e Maurandi, a testimoniare la nascita della costola sarda del movimento nazionale, parteciperanno Giuliano Giuliani, sostenitore dell'appello nazionale per la Costituente, Claudio Fava, coordinatore nazionale di Sd, e Luca Robotti dell'associazione "Unire la Sinistra".

«Parte in Sardegna la campagna per la costituente della sinistra», spiega Maurandi. «Si tratta di un'idea rivolta, oltre che alle forze di sinistra, ai cittadini di sinistra». L'obiettivo è la nascita di un partito «che colmi il vuoto che si è venuto a creare dopo la nascita del Pd, ma il nuovo soggetto politico non deve nascere come una somma di dirigenti».

«Non vogliamo fare un cartello elettorale o realizzare scissioni da partiti già esistenti», sottolinea Serra prima della comunicazione ufficiale della sua espulsione dal Pdci. Il consigliere regionale indica nell'antifascismo uno dei valori di riferimento del nuovo soggetto politico e sottolinea che il movimento degli studenti è una delle realtà da cui il nuovo partito può trarre importanti insegnamenti. I promotori dell'iniziativa hanno confermato a livello regionale il collocamento nell'alleanza di centrosinistra e hanno ribadito di essere favorevoli alle primarie di coalizione.

E Rifondazione? Il partito maggiore della sinistra isolana sottolinea, per bocca del segretario Michele Piras, sottolinea come «l'apprendere dalla stampa l'apertura di una fase costituente, in forma generica e limitante, di un nuovo soggetto politico della sinistra non rappresenta certo un buon punto di partenza né un buon servizio all'unità. L'obiettivo della costituzione della sinistra in Sardegna», continua «è un fatto di primaria importanza che va maneggiato con cura e che necessita di un percorso di massima partecipazione democratica e di massimo impegno sui contenuti fondamentali del programma. Dovrà vivere nel pieno rispetto del principio "una testa, un voto": il processo unitario deve perciò appartenere innanzitutto al popolo della Sinistra, non solo ad alcuni di noi. Eviterei di anteporre alcune urgenze e contingenze rispetto all'obiettivo comune della Sinistra Sarda e auspico una ricerca delle modalità più utili e condivise per un processo unitario non più rinviabile: ma che va preservato dalla parzialità e dalle genericità».

giovedì 13 novembre 2008

Appuntamenti

Associazione per la Sinistra unita e plurale

Ci vediamo

GIOVEDI' 20 NOVEMBRE ore 18
presso il circolo E. Berlinguer per la Sinistra
via Oriani, 31

per una discussione aperta sul tema dell'unità a sinistra
alla luce delle ultime novità emerse nel dibattito nazionale.

Di seguito presentiamo il documento "Costruire la sinistra".

COSTRUIRE LA SINISTRA: IL TEMPO E’ ADESSO

Le ragazze e i ragazzi che in questi giorni portano la loro protesta in tutte le piazze del paese per una scuola che li aiuti a crearsi un futuro ci dicono che la speranza di un’altra Italia è possibile.
Che è possibile reagire alla destra che toglie diritti e aumenta privilegi.
Che è possibile rispondere all’insulto criminale che insanguina il Mezzogiorno e vuole ridurre al silenzio le coscienze più libere.
Che è possibile dare dignità al lavoro, spezzando la logica dominante che oggi lo relega sempre più a profitto e mercificazione.
Che è possibile affermare la libertà delle donne e vivere in un paese ove la laicità sia un principio inviolabile.
Che è possibile lavorare per un mondo di pace.
Che è possibile, di fronte all’offensiva razzista nei confronti dei migranti, rispondere - come fece Einstein - che l’unica razza che conosciamo è quella umana.
Che è possibile attraverso una riconversione ecologica dell’economia contrastare i cambiamenti climatici, riducendone gli effetti ambientali e sociali.
Che è possibile, dunque, reagire ad una politica miserabile la quale, di fronte alla drammatica questione del surriscaldamento del pianeta, cerca di bloccare le scelte dell’Europa in nome di una cieca salvaguardia di ristretti interessi.

Cambiare questo paese è possibile.

A patto di praticare questa speranza che oggi cresce d’intensità, di farla incontrare con una politica che sappia anche cambiare se stessa per tradurre la speranza di oggi in realtà.

E’ questo il compito primario di ciò che chiamiamo sinistra.
Viviamo in un paese e in un tempo che hanno bisogno di un ritrovato impegno e di una nuova sinistra, ecologista, solidale e pacifista. La cronaca quotidiana dei fatti è ormai una narrazione impietosa dell’Italia e della crisi delle politiche neoliberiste su scala mondiale.

Quando la condizione sociale e materiale di tanta parte della popolazione precipita verso il rischio di togliere ogni significato alla parola futuro; quando cittadinanza, convivenza, riconoscimento dell’altro diventano valori sempre più marginali; quando le donne e gli uomini di questo paese vedono crescere la propria solitudine di fronte alle istituzioni, nei luoghi di lavoro - spesso precario, talvolta assente - come in quelli del sapere; quando tutto questo accade nessuna coscienza civile può star ferma ad aspettare. Siamo di fronte ad una crisi che segna un vero spartiacque.

Crollano i dogmi del pensiero unico che hanno alimentato le forme del capitalismo di questi ultimi 20 anni. Questa crisi rende più che mai attuale il bisogno di sinistra, se essa sarà in grado di farsi portatrice di una vera alternativa di società a livello globale.
E’ alla politica che tocca il compito, qui ed ora, di produrre un’idea, un progetto di società, un nuovo senso da attribuire alle nostre parole.

Ed è la politica che ha il compito di dire che un’alternativa allo stato presente delle cose è necessaria ed è possibile.

La destra orienta la sua pesante azione di governo - tutto è già ben chiaro in soli pochi mesi - sulla base di un’agenda che ha nell’esaltazione persino esasperata del mercato e nello smantellamento della nostra Costituzione repubblicana i capisaldi che la ispirano.

Cosa saranno scuola e formazione, ambiente, sanità e welfare, livelli di reddito e qualità del lavoro, diritti di cittadinanza e autodeterminazione di donne e uomini nell’Italia di domani, quel domani che è già dietro l’angolo, quando gli effetti di questa destra ora al governo risulteranno dirompenti e colpiranno dritto al cuore le condizioni di vita, già ora così difficili, di tante donne e uomini ?
E’ da qui che nasce l’urgenza e lo spazio - vero, reale, possibile, crescente - di una nuova sinistra che susciti speranza e chiami all’impegno politico, che lavori ad un progetto per il paese e sappia mobilitare anche chi è deluso, distratto, distante.

Una sinistra che rifiuti il rifugio identitario fine a sé stesso, la fuga dalla politica, l’affannosa ricerca dei segni del passato come nuovi feticci da agitare verso il presente.

Una sinistra che assuma la sconfitta di aprile come un momento di verità, non solo di debolezza. E che dalle ragioni profonde di quella sconfitta vuole ripartire, senza ripercorrerne gli errori, le presunzioni, i limiti.

Una sinistra che guardi all’Europa come luogo fondamentale del proprio agire e di costruzione di un’alternativa a questa globalizzazione.

Una sinistra del lavoro capace di mostrare come la sua sistematica svalorizzazione sia parte decisiva della crisi economica e sociale che viviamo.
Per far ciò pensiamo a una sinistra che riesca finalmente a mescolare i segni e i semi di più culture politiche per farne un linguaggio diverso, un diverso sguardo sulle cose di questo tempo e di questo mondo.

Una politica della pace, non solo come ripudio della guerra, anche come quotidiana costruzione della cultura della non violenza e della cooperazione come alternativa alla competizione.

Una sinistra dei diritti civili, delle libertà, dell’uguaglianza e delle differenze.

Una sinistra che non sia più ceto politico ma luogo di partecipazione, di ricerca, di responsabilità condivise. Che sappia raccogliere la militanza civile, intellettuale e politica superando i naturali recinti dei soggetti politici tradizionali. E che si faccia carico di un’opposizione rigorosa, con l’impegno di costruire un nuovo, positivo campo di forze e di idee per il paese.

La difesa del contratto nazionale di lavoro, che imprese e governo vogliono abolire per rendere più diseguali e soli i lavoratori e le lavoratrici è per noi l’immediata priorità, insieme all’affermazione del valore pubblico e universale della scuola e dell’università e alla difesa del clima che richiede una vera e propria rivoluzione ecologica nel modo di produrre e consumare.
Lavorare da subito ad una
fase costituente della sinistra italiana significa anche spezzare una condizione di marginalità - politica e persino democratica - e scongiurare la deriva bipartitista, avviando una riforma delle pratiche politiche novecentesche.
L’obiettivo è quello di lavorare a un
nuovo soggetto politico della sinistra italiana attraverso un processo che deve avere concreti elementi di novità: non la sommatoria di ceti politici ma un percorso democratico, partecipativo, inclusivo.
Per operare da subito promuoviamo l’associazione politica “
Per la Sinistra, uno strumento leggero per tutti coloro che sono interessati a ridare voce, ruolo e progetto alla sinistra italiana, avviando adesioni larghe e plurali.
Fin da ora si formino nei territori comitati promotori provvisori, aperti a tutti coloro che sono interessati al processo costituente, con il compito di partecipare alla realizzazione,

sabato 13 dicembre, di una assemblea nazionale.

Punto di partenza di un processo da sottoporre a gennaio a una consultazione di massa attorno a una carta d’intenti, un nome, un simbolo, regole condivise.

Proponiamo di arrivare all’assemblea del 13 dicembre attraverso un calendario di iniziative che ci veda impegnati, già da novembre, a costruire un appuntamento nazionale sulla scuola e campagne sui temi del lavoro e dei diritti negati, dell’ambiente e contro il nucleare civile e militare e per lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Sappiamo bene che non sarà un percorso semplice né breve, che richiederà tempo, quel tempo che è il luogo vero dove si sviluppa la ricerca di altri linguaggi, la produzione di nuova cultura politica, la formazione di nuove classi dirigenti.

Una sinistra che sia forza autonoma - sul piano culturale, politico, organizzativo - non può prescindere da ciò. Ma il tempo di domani è già qui ed è oggi che dobbiamo cominciare a misurarlo. Ecco perché diciamo che questo nostro incontro segna, per noi che vi abbiamo preso parte, la comune volontà di un’assunzione individuale e collettiva di responsabilità.
La responsabilità di partecipare a un percorso che finalmente prende avvio e di voler contribuire ad estenderlo nelle diverse realtà del territorio, di sottoporlo ad una verifica larga, di svilupparlo lavorando sui temi più sensibili che riguardano tanta parte della popolazione e ai quali legare un progetto politico della sinistra italiana, a cominciare dalla pace, dall’equità sociale e dal lavoro, dai diritti e dall’ambiente alla laicità.
Noi ci impegniamo oggi in questo cammino.
A costruirlo nel tempo che sarà richiesto. A cominciare ora.

I PROMOTORI

Vincenzo Aita, Ritanna Armeni, Alberto Asor Rosa, Angela Azzaro, Fulvia Bandoli, Giovanni Berlinguer, Piero Bevilacqua, Jean Bilongo, Maria Luisa Boccia, Luca Bonaccorsi, Sergio Brenna, Luisa Calimani, Antonio Cantaro, Luciana Castellina, Giusto Catania, Paolo Cento, Giuseppe Chiarante, Raffaella Chiodo, Marcello Cini, Lisa Clark, Maria Rosa Cutrufelli, Pippo Del Bono, Vezio De Lucia, Paolo De Nardis, Loredana De Petris, Elettra Deiana, Arturo Di Corinto, Titti Di Salvo, Walter Fabiocchi, Daniele Farina, Claudio Fava, Carlo Flamigni, Enrico Fontana, Marco Fumagalli, Luciano Gallino, Giuliano Giuliani, Umberto Guidoni, Margherita Hack, Paolo Hutter, Francesco Indovina, Rosa Jijon, Francesca Koch, Wilma Labate, Simonetta Lombardo, Francesco Martone, Graziella Mascia, Gianni Mattioli, Danielle Mazzonis, Gennaro Migliore, Adalberto Minucci, Filippo Miraglia, Serafino Murri, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano, Diego Novelli, Moni Ovadia, Italo Palumbo, Giorgio Parisi, Elisabetta Piccolotti, Paolo Pietrangeli, Bianca Pomeranzi, Alessandro Portelli, Alì Rashid, Luca Robotti, Massimo Roccella, Stefano Ruffo, Mario Sai, Simonetta Salacone, Massimo L. Salvadori, Edoardo Salzano, Bia Sarasini, Scipione Semeraro, Patrizia Sentinelli, Massimo Serafini, Giuliana Sgrena, Aldo Tortorella, Gabriele Trama, Mario Tronti, Nichi Vendola, …

Roma, 7 novembre 2008

Associazione per la Sinistra unita e plurale

Ci vediamo

GIOVEDI' 20 NOVEMBRE ore 18
presso il circolo E. Berlinguer per la Sinistra
via Oriani, 31

per una discussione aperta sul tema dell'unità a sinistra
alla luce delle ultime novità emerse nel dibattito nazionale.

lunedì 13 ottobre 2008

Appuntamenti

Associazione per la sinistra unita e plurale di Sassari

Riunione:

Mercoledì 15 ottobre, ore 18.00
c/o Circolo E. Berlinguer
Via Oriani 31

  • resoconto manifestazione unitaria di sabato 11
  • prospettive dell'unità e ruolo dell'associazione

martedì 30 settembre 2008

Manifestazione dell' 11 ottobre a Roma

11 OTTOBRE 2008 - ROMA

MANIFESTAZIONE UNITARIA DELL'OPPOSIZIONE DI SINISTRA

Riunione organizzativa dei partecipanti sassaresi

Giovedì 2 ottobre ore 17
sede Federazione PRC di Sassari
via Rockfeller 36

E' in corso una sottoscrizione per consentire
la partecipazione
al più ampio numero di compagne e compagni.

un ‘altra politica per un ‘altra Italia

Le politiche aggressive del Governo di centrodestra, sostenute da Confindustria, disegnano il quadro di un’Italia dove pochi comandano, il lavoro viene umiliato, l’emergenza è usata per restaurare una società classista razzista e sessista. Che vede nei poveri, nei marginali e nei differenti i suoi principali nemici, cui nega il riconoscimento di diritti di cittadinanza.

Questa è la risposta delle destre alla crisi del processo di globalizzazione. Solo un radicale mutamento del modello economico può risolvere problemi drammatici, dei quali il più grave è la crisi ecologica planetaria. Spetta alla sinistra contrapporre un’altra idea di società con un programma che sappia parlare al Paese a partire dai seguenti obiettivi:

1) riprendere un’azione per la pace e il disarmo di fronte a tutti i rischi di guerra. Per un ruolo dell’Europa alternativo all’unilateralismo dell’amministrazione Bush, all’occupazione in Iraq e Afghanistan (dove la presenza dell’Italia non ha alcuna giustificazione), e alle mire da grande potenza della Russia di Putin;

2) difendere le retribuzioni e le pensioni falcidiate dal caro vita, causa di malessere che la destra tenta di trasformare in guerra tra poveri. Combattere gli “omicidi bianchi”, intensificare i controlli e imporre l’applicazione delle sanzioni alle imprese. Valorizzare tutte le forme di lavoro: lottando contro precariato e lavoro nero; sostenendo il reddito dei disoccupati e dei giovani inoccupati; riconoscendo forme di lavoro informale e di economia solidale;

3) respingere l’attacco alla scuola pubblica, all’Università alla ricerca e alla cultura, alla sanità, ai diritti dei lavoratori e alla contrattazione collettiva. Contro la privatizzazione, contro il ritorno al passato di stampo reazionario (maestro unico, ecc.). L’obiettivo della destra è smantellare il welfare e i diritti di cittadinanza, anche con un federalismo fiscale egoistico.

4) rispondere all’attacco contro le politiche volte a contrastare la violenza degli uomini contro le donne, riconoscendo il valore politico contro il dominio patriarcale, per l’autodeterminazione delle donne e della libertà femminile nello spazio pubblico e nelle scelte personali;

5) sostenere la laicità dello stato e riconoscere le richieste dei movimenti Gay Lesbici Trans Queer per la pari dignità e l’uguaglianza dei diritti, e la scelta del proprio ‘destino biologico;

6) sostenere le vertenze territoriali (No Tav, No Dal Molin, ecc.) e le decisioni collettive sui temi ambientali, sulla salute e sui beni comuni. Contro il modello di società della destra corporativa, egoista, rozza e cattiva. Per un cambiamento radicale delle politiche della gestione dei rifiuti e del sistema energetico. Superando la logica dei megaimpianti distruttivi dei territori, del clima e delle risorse. Sostenere la ripresa del movimento antinuclearista.

7) contrastare la politica autoritaria che nega le fondamentali libertà democratiche e civili, a partire dalla giustizia, dalla comunicazione e dalla libertà di stampa. Contro una legge elettorale che nega diritti costituzionali di associazione e di rappresentanza. Per una cultura della legalità contro le tendenze a garantire l’immunità dei forti e a criminalizzare i deboli.

Vogliamo costruire un percorso che dia voce ad un’opposizione efficace, contro l’offensiva delle destre, sia sul terreno democratico, che su quelli civile e sociale, un’opposizione politica e sociale capace di sconfiggere il Governo Berlusconi.

Proponiamo una mobilitazione a sinistra, per “fare insieme” e suscitare un fronte largo di opposizione che, pur in presenza di diverse prospettive di movimenti partiti, associazioni, comitati e singoli, sappia contribuire a contrastare in modo efficace le politiche di questo governo.

Comitato Promotore 11ottobreinpiazza

Sassari

giovedì 10 luglio 2008

Siamo la vergogna dell'Europa!

Leggete e meditate...

Risoluzione del Parlamento europeo del 10 luglio 2008 sul censimento dei rom su base etnica in Italia

Il Parlamento europeo,

– visti i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali, i principi di uguaglianza e di non discriminazione, il diritto alla dignità, al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati, i diritti del bambino e i diritti delle persone appartenenti a minoranze, sanciti dalle convenzioni internazionali ed europee a tutela dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, segnatamente la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e la relativa giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo(1) e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea(2) ,

– visti i trattati, in particolare gli articoli 2, 6 e 7 del trattato sull'Unione europea e gli articoli 13 (provvedimenti per combattere le discriminazioni fondate, tra l'altro, sulla razza o sull'origine etnica), 12 (divieto di ogni discriminazione effettuata in base alla nazionalità), 17 (cittadinanza dell'Unione), 18 (libertà di circolazione) e 39 e seguenti (libera circolazione dei lavoratori) del trattato CE,

– viste la direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica(3) , in particolare le definizioni di discriminazione diretta e indiretta, la direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri(4) , e la direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 1995, relativa alla tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati(5) .

– visti il documento di lavoro della Commissione concernente strumenti comunitari e politiche per l'inclusione dei rom (SEC(2008)2172) e la relazione annuale 2008 dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali,

– viste le sue precedenti risoluzioni riguardanti, tra l'altro, i rom, il razzismo, la xenofobia, misure contro la discriminazione e la libertà di movimento, in particolare quelle del 28 aprile 2005 sulla situazione dei Rom nell'Unione europea(6) , del 1° giugno 2006 sulla situazione delle donne Rom nell'Unione europea(7) , del 15 novembre 2007 sull'applicazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri(8) , del 13 dicembre 2007 sulla lotta contro l'intensificarsi dell'estremismo in Europa(9) , e del 31 gennaio 2008 su una strategia europea per i rom(10) ,

– visto l'articolo 108, paragrafo 5, del suo regolamento,

A. considerando che l'Unione europea è una comunità di valori basata sulla democrazia e lo stato di diritto, i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali, l'uguaglianza e la non discriminazione, inclusa la protezione delle persone appartenenti a minoranze, e che l'Unione europea si è impegnata a lottare contro il razzismo e la xenofobia e contro la discriminazione fondata sui motivi enunciati agli articoli 12 e 13 del trattato CE,

B. considerando che tali valori sono posti in essere nell'Unione europea mediante le summenzionate direttive sulla lotta alla discriminazione e sulla libertà di circolazione, nonché mediante le politiche sulle quali esse poggiano, e che gli Stati membri sono tenuti ad applicarle integralmente e ad astenersi da atti che potrebbero contravvenirvi,

C. considerando che la summenzionata risoluzione del 31 gennaio 2008 su una strategia per i rom sollecita gli Stati membri a risolvere il fenomeno delle baraccopoli e dei campi abusivi, dove manca ogni norma igienica e di sicurezza e nei quali un gran numero di bambini rom muoiono in incidenti domestici, in particolare incendi, causati dalla mancanza di norme di sicurezza adeguate,

D. considerando che i rom sono uno dei principali bersagli del razzismo e della discriminazione, come dimostrato dai recenti casi di attacchi e aggressioni ai danni di rom in Italia e Ungheria e ulteriormente sottolineato da recenti sondaggi dell'Eurobarometro,

E. considerando che nel suo summenzionato documento di lavoro la Commissione sottolinea che una serie di strumenti legislativi e finanziari e di politiche dell'Unione europea sono già a disposizione degli Stati membri con l'obiettivo di contrastare la discriminazione contro i rom e promuovere la loro inclusione e integrazione, in particolare attraverso lo scambio e la promozione di buone pratiche in tale ambito,

F. considerando che la popolazione rom è una comunità etnoculturale paneuropea senza uno Stato-nazione e che di conseguenza l'Unione Europea ha la specifica responsabilità di concepire insieme agli Stati membri una strategia e una politica dell'Unione europea per i rom,

G. considerando che il 21 maggio 2008 il governo italiano ha emanato un decreto che dichiara lo stato d'emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio e Lombardia(11) , sulla base della legge n. 225 del 24 febbraio 1992 sull'Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile, che attribuisce al governo il potere di dichiarare uno stato d'emergenza in caso di "calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari",

H. considerando che detto decreto è stato seguito il 30 maggio 2008 da ulteriori ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri(12) , le quali:


nominano i Prefetti di Roma, Milano e Napoli Commissari delegati per l'emergenza rom;

attribuiscono loro poteri straordinari per l'identificazione di persone, inclusi i minori, anche mediante la raccolta di impronte digitali;

li abilitano ad adottare le misure necessarie nei confronti delle persone che risultino o possano essere destinatarie di provvedimenti amministrativi o giudiziari di allontanamento o di espulsione;

li autorizzano a derogare (sebbene nel rispetto del principio dello stato di diritto e del diritto comunitario) a una serie di disposizioni normative concernenti un ampio spettro di tematiche che toccano prerogative costituzionali (ad esempio il diritto all'informazione di una persona soggetta a una procedura amministrativa quale la rilevazione delle impronte digitali e il requisito che la persona sia pericolosa o sospetta o abbia rifiutato di identificarsi prima di essere sottoposta a una verifica dell'identità che comporti rilievi fotografici, dattiloscopici e antropometrici),

I. considerando che il decreto dichiara lo stato d'emergenza per un periodo di un anno, fino al 31 maggio 2009,

J. considerando che il Ministro degli interni italiano ha dichiarato in più occasioni che la raccolta di impronte digitali è finalizzata a un censimento della popolazione rom in Italia e che intende autorizzare i rilievi delle impronte digitali dei rom che vivono in campi nomadi, inclusi i minori, in deroga alle leggi ordinarie, e ha affermato che l'Italia procederà a tali operazioni di identificazione, che si concluderanno prima del 15 ottobre 2008 a Milano, Roma e Napoli,

K. considerando che le operazioni di rilevazione delle impronte digitali sono già in corso in Italia, per la precisione a Milano e Napoli, e che, stando alle informazioni fornite da alcune ONG, tali dati vengono conservati dai Prefetti in una banca dati,

L. considerando che i Commissari Barrot e Špidla hanno sottolineato a tal proposito l'importanza dei principi di uguaglianza e non discriminazione nell'Unione Europea e hanno proposto una nuova direttiva orizzontale contro la discriminazione, affermando che il diritto dell'Unione Europea proibisce chiaramente la discriminazione fondata sulla razza e sull'origine etnica,

M. considerando che l'UNICEF, il Segretario generale del Consiglio d'Europa e il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa hanno espresso preoccupazione, mentre detto Commissario ha inviato al governo italiano un memorandum concernente, tra l'altro, il razzismo, la xenofobia e la tutela dei diritti umani dei rom,

N. considerando che il Garante italiano per la protezione dei dati personali ha chiesto informazioni alle autorità competenti, segnatamente ai Prefetti di Roma, Milano e Napoli, riguardo all'eventualità che vengano raccolte le impronte digitali dei rom, inclusi i minori, esprimendo preoccupazione per il fatto che tale pratica possa comportare una discriminazione che potrebbe anche riguardare la dignità personale, soprattutto dei minori,

1. esorta le autorità italiane ad astenersi dal procedere alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori, e dall'utilizzare le impronte digitali già raccolte, in attesa dell'imminente valutazione delle misure previste annunciata dalla Commissione, in quanto ciò costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione diretta fondata sulla razza e sull'origine etnica, vietato dall'articolo 14 della CEDU, e per di più un atto di discriminazione tra i cittadini dell'Unione Europea di origine rom e gli altri cittadini, ai quali non viene richiesto di sottoporsi a tali procedure;

2. condivide le preoccupazioni dell'UNICEF e ritiene inammissibile che, con l'obiettivo di proteggere i bambini, questi ultimi vedano i propri diritti fondamentali violati e vengano criminalizzati, così come condivide le preoccupazioni espresse dal Consiglio d'Europa e da molte ONG e comunità religiose, e ritiene che il miglior modo per proteggere i diritti dei bambini rom sia garantire loro parità di accesso a un'istruzione, ad alloggi e a un'assistenza sanitaria di qualità, nel quadro di politiche di inclusione e di integrazione, e di proteggerli dallo sfruttamento;

3. invita gli Stati membri a intervenire con decisione a tutela dei minori non accompagnati soggetti a sfruttamento, di qualunque etnia e nazionalità essi siano; laddove l'identificazione di tali minori sia utile al tal fine, invita gli Stati membri ad effettuarla attraverso procedure ordinarie e non discriminatorie, secondo il caso, nel pieno rispetto di ogni garanzia e tutela giuridica;

4. condivide la posizione della Commissione secondo cui questi atti costituirebbero una violazione del divieto di discriminazione diretta e indiretta, previsto in particolare dalla direttiva 2000/43/CE, sancito dagli articoli 12, 13 e da 17 a 22 del trattato CE;

5. ribadisce che le politiche che aumentano l'esclusione non saranno mai efficaci nella lotta alla criminalità e non contribuiranno alla prevenzione della criminalità o alla sicurezza;

6. condanna totalmente e inequivocabilmente tutte le forme di razzismo e discriminazione cui sono confrontati i rom e altri considerati "zingari";

7. chiede agli Stati membri di rivedere e abrogare le leggi e le politiche che discriminano i rom sulla base della razza e dell'origine etnica, direttamente o indirettamente, e chiede al Consiglio e alla Commissione di monitorare l'applicazione da parte degli Stati membri dei trattati e delle direttive sulle misure contro la discriminazione e sulla libertà di circolazione, onde assicurarne la piena e coerente attuazione e adottare le misure necessarie qualora questa non sia assicurata;

8. invita la Commissione a valutare approfonditamente le misure legislative ed esecutive adottate dal governo italiano per verificarne la compatibilità con i trattati e il diritto dell'Unione Europea;

9. esprime preoccupazione riguardo all'affermazione – contenuta nei decreti amministrativi e nelle ordinanze del governo italiano – secondo cui la presenza di campi rom attorno alle grandi città costituisce di per sé una grave emergenza sociale, con ripercussioni sull'ordine pubblico e la sicurezza, che giustificano la dichiarazione di uno stato d'emergenza per un anno;

10. esprime preoccupazione per il fatto che, a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, i Prefetti, cui è stata delegata l'autorità dell'esecuzione di tutte le misure, inclusa la raccolta di impronte digitali, possano adottare misure straordinarie in deroga alle leggi, sulla base di una legge riguardante la protezione civile in caso di "calamità naturali, catastrofi o altri eventi", che non è adeguata o proporzionata a questo caso specifico;

11. invita il Consiglio e la Commissione a rafforzare ulteriormente le politiche dell'Unione Europea riguardanti i rom, lanciando una strategia dell'Unione Europea per i rom atta a sostenere e promuovere azioni e progetti da parte degli Stati membri e delle ONG connessi all'integrazione e all'inclusione dei rom, in particolare dei bambini;

12. invita la Commissione e gli Stati membri, nel quadro di una strategia dell'Unione Europea per i rom e nel contesto del Decennio di integrazione dei rom 2005-2015, a varare normative e politiche di sostegno alle comunità rom, promuovendone al contempo l'integrazione in tutti gli ambiti, e ad avviare programmi contro il razzismo e la discriminazione nelle scuole, nel mondo del lavoro e nei mezzi di comunicazione e a rafforzare lo scambio di competenze e di migliori pratiche;

13. ribadisce in tale contesto l'importanza di sviluppare strategie a livello dell'Unione Europea e a livello nazionale, avvalendosi pienamente delle opportunità offerte dai fondi dell'Unione Europea, di abolire la segregazione dei rom nel campo dell'istruzione, di assicurare ai bambini rom parità di accesso a un'istruzione di qualità (partecipazione al sistema generale di istruzione, introduzione di programmi speciali di borse di studio e apprendistato), di assicurare e migliorare l'accesso dei rom ai mercati del lavoro, di assicurare la parità di accesso all'assistenza sanitaria e alle prestazioni previdenziali, di combattere le pratiche discriminatorie in materia di assegnazione di alloggi e di rafforzare la partecipazione dei rom alla vita sociale, economica, culturale e politica;

14. accoglie con favore la creazione da parte della Commissione di un gruppo di lavoro contro la discriminazione, con rappresentanti di tutti gli Stati membri, e chiede che la commissione competente del Parlamento europeo venga associata e abbia pieno accesso all'attività del gruppo di lavoro; invita la sua commissione competente ad avviare un dialogo con i parlamenti nazionali degli Stati membri su questa materia;

15. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale del Consiglio d'Europa, al Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, all'UNICEF e al Garante italiano per la protezione dei dati personali.

(1) Si veda in particolare la sentenza nella causa D.H. e altri / Repubblica ceca n. 57325/00, Racc. CEDU 2007 – (13.11.07).
(2) GU C 303 del 14.12.2007, pag. 1.
(3) GU L 180 del 19.7.2000, pag. 22.
(4) GU L 158 del 30.4.2004, pag. 77. Rettifica in GU L 229 del 29.6.2004, pag. 35.
(5) GU L 281 del 23.11.1995, pag. 31. Direttiva modificata dal regolamento (CE) n. 1882/2003 (GU L 284 del 31.10.2003, pag. 1).
(6) GU C 45 E del 23.2.2006, pag. 129.
(7) GU C 298 E del 8.12.2006, pag. 283.
(8) Testi approvati, P6_TA(2007)0534.
(9) Testi approvati, P6_TA(2007)0623.
(10) Testi approvati, P6_TA(2008)0035.
(11) Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 122 del 26.5.2008, pag. 9.
(12) Ordinanze n. 3676 per il Lazio, n. 3677 per la Lombardia e n. 3678 per la Campania, Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 127 del 31.5.2008 (pagg. 7, 9 e 11 rispettivamente).

Fonte: Europarlamento di Strasburgo

lunedì 7 luglio 2008

Manifestazione dell'8 luglio

Si profila una crescente emergenza democratica e costituzionale.

Sassari Città Aperta, libera e accogliente

Martedì 8 luglio ore 18.30 in piazza Azuni

per informare, criticare, discutere, rifiutare

La maggioranza dei cittadini italiani sono per la pace, per il dialogo, per la solidarietà.

È necessario coltivare questi valori e rafforzare questi principi, particolarmente di fronte alle profonde trasformazioni economiche, sociali e culturali in atto, tra cui il grande fenomeno dei flussi migratori e le delicate problematiche dell’incontro di popoli, culture, civiltà.

Tra gli strumenti principali per favorire uno sviluppo positivo di questi processi, il nostro Paese ha una preziosissima e e illuminata Costituzione i cui principi e valori sono più che mai vivi e attuali.

Per questo riteniamo gravissimi i decreti del governo Berlusconi in tema di sicurezza e di giustizia. In particolare denunciamo:

  • La schedatura su base etnica dei Rom tramite rilevamento delle impronte digitali, anche dei bambini, oggettivamente razzista e che ci rimanda ai tempi bui delle leggi razziali fasciste.
  • L’affidamento all’esercito di compiti di polizia nelle nostre città, che configura una vera e propria militarizzazione del territorio.
  • Lo stravolgimento dell’amministrazione della giustizia con le misure ammazza-processi, che violano diversi principi della Carta Costituzionale, quale l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, al solo fine di creare una immunità di fatto per il presidente del Consiglio.
Chiediamo a tutti i cittadini che sentono l’esigenza di confrontarsi e discutere su questi gravi problemi, di manifestare la loro preoccupazione e il loro dissenso partecipando numerosi all’iniziativa.

Hanno aderito finora, oltre a numerose/i cittadine/i, i partiti e le associazioni:

  • Arci
  • Area Lavoro e Società CGIL
  • Associazione Luigi Pintor
  • Associazione per il Rinnovamento della Sinistra
  • Associazione per la sinistra unita e plurale
  • Associazione Poletica
  • Auser Sardegna
  • Circolo Giustizia e Libertà
  • Circolo Progetto Progressista
  • Coordinamento provinciale del Partito Democratico
  • Delegazione Comunità Rom
  • Federazione Provinciale Giovani Socialisti
  • Federazione Provinciale SDI
  • FLC CGIL
  • FP CGIL
  • Italia dei Valori
  • Manifesto Sardo
  • Movimento Omosessuale Sardo
  • Partito dei Comunisti Italiani
  • Partito della Rifondazione Comunista
  • Rete 28 Aprile nella CGIL
  • Sindacato Nazione Sarda

mercoledì 2 luglio 2008

Manifestazione

Alle Compagne, ai Compagni

Per l'8 luglio stiamo pensando di organizzare una manifestazione unitaria, aperta alla più ampia partecipazione di tutt* coloro che hanno a cuore la libertà e la democrazia in questo paese, per denunciare la pericolosità del pacchetto sicurezza proposto dal governo, in particolare la schedatura su base etnica dei rom (bambini compresi). C'è l'ipotesi di un'autodenuncia di massa.

Dati i tempi ridotti

domani, giovedì 3 luglio, alle ore 19.30
presso il Circolo Berlinguer SD via Oriani 31
si terrà una riunione


in modo da concordare gli aspetti organizzativi della manifestazione.

Vi invitiamo a partecipare.

mercoledì 25 giugno 2008

Riunione

Riunione della
ASSOCIAZIONE PER LA SINISTRA UNITA E PLURALE di Sassari

appuntamento per

Martedì 1° luglio, h. 18:30
sede del Circolo Berlinguer SD

(gentilmente messa a disposizione)
via Oriani 31

Odg: organizzazione tavolo informativo nei quartieri cittadini + collaborazione con altre associazioni per iniziative locali

Banca Etica si presenta a Sassari

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    Assemblea dei Soci di Banca Popolare Etica in Sardegna

ASSEMBLEA aperta a tutti/e

Cara socia, caro socio,
Care amiche, cari amici,

da qualche mese Banca Etica ha affidato ad un banchiere ambulante la rappresentanza operativa sul territorio sardo, investendolo della responsabilità di raccogliere i frutti della nostra semina di questi anni.
Per presentare a tutti Carlo Usai, il banchiere ambulante, e le attività che sarà chiamato a svolgere, oltre che per ricordare l’importante eredità del progetto “Nuove Officine” sarà con noi anche il direttore generale di Banca Etica, Mario Crosta.

Con l’occasione il direttore Crosta presenterà anche le azioni previste dal nuovo piano di capitalizzazione della banca e gli obiettivi da raggiungere per rafforzare il capitale sociale e, di conseguenza, la capacità operativa della banca.
Consapevoli che la banca in Sardegna è arrivata a un punto importante della sua storia, è fondamentale che siate tutti informati delle linee di sviluppo della banca, previste per il prossimo futuro, sia in Sardegna che a livello nazionale, e poter contribuire con opinioni, segnalazioni, progettualità.

La partecipazione è la forza di questa nostra banca!

L’assemblea è convocata in due località diverse, con lo stesso ordine del giorno, per permettere a più soci possibile la partecipazione:

  • il 25 giugno a Sassari al "Circolo Progressista", via Principessa Iolanda 79 alle ore 19.00
  • il 26 giugno a Cagliari al "CineTeatro Sant'Eulalia", vico Collegio 2 (Chiesa di Sant'Eulalia, quartiere Marina) alle ore 19

Ordine del giorno:

  • 19.00 Saluto dei coordinatori locali
  • 19.20 Intervento del Direttore generale
  • 19.50 Saluto del banchiere ambulante
  • 20.00 Presentazione di Zoes, il portale dell’equosostenibile (una piazza virtuale per il commercio e la cultura di un’economia alternativa, promosso dalla Fondazione della banca che può rappresentare anche uno strumento per recuperare la rete attivata da Nuove Officine ed essere un luogo di partecipazione di persone e realtà)

giovedì 12 giugno 2008

Riunione e notizie


Il macabro simbolo del triangolo nero usato dai nazisti per distinguere
gli elementi antisociali della popolazione tedesca, fra cui in particolare gli zingari e i nomadi



------------------- Appuntamenti ---------------------

Mercoledì 18 giugno, ore 18:30

via Rockfeller 36
presso la sede della Federazione PRC di Sassari

(gentilmente messa a disposizione)


Riunione dell'Associazione
Odg - Preparazione del materiale per il tavolo
di (contro)informazione sui temi di politica generale e locale


------------------- Novas ---------------------

18 GIUGNO 2008
giornata di soldarietà a ROM, SINTI
e
"irregolari"

nel 70° anniversario del compimento della
"Aso-Aktion, settimana di pulizia zingara"
nella quale fra il 12 e il 18 giugno del 1938
la Kripo, in ogni distretto di sua competenza, procedette all'arresto e alla messa in "custodia preventiva" di almeno 200 "asociali": zingari, mendicanti, vagabondi, ruffiani ed ebrei che erano stati già condannati in passato a qualche pena detentiva, tutti rigorosamente maschi e adatti al lavoro,
inseriti poi come manodopera schiava nel "piano quadriennale" di Göring e,
in gran maggioranza, inviati a Buchenwald,
siamo costretti a rivivere,
nella nostra Italia nata dalla Resistenza,
giorni di barbarie che ricordano troppo realisticamente quegli eventi.

Per manifestare il nostro fermo dissenso
all'inaccettabile equazione che addebita episodi di criminalità comune
ad intere comunità,
mercoledì 18 giugno
ognuno di noi indosserà
un triangolo nero
segno dell'infame sterminio nazista che non possiamo dimenticare
e della nostra piena solidarietà verso le popolazioni ROM e SINTI
e verso tutti coloro che,
spinti dal bisogno e dalla speranza in una migliore condizione di vita,
sono pacificamente presenti in italia e disponibili,
in presenza di regole adeguatamente "accoglienti" e chiare,
a rispettarle

iniziativa promossa dal gruppo di discussione
DEPORTATI MAI PIU'
curato da ANED TORINO
su un'idea di Daniele Barbieri
si ringrazia Marcello Pezzetti


Aso-Aktion

Anordnung Heydrich 1. Juni 1938

Zu verhaftender Personenkreis:

a) Landstreicher, die zur Zeit ohne Arbeit von Ort zu Ort ziehen;

b) Bettler, auch wenn diese einen festen Wohnsitz haben;

c) Zigeuner und nach Zigeunerart umherziehende Personen, wenn sie keinen Willen zur geregelten Arbeit gezeigt haben oder straffällig geworden sind;

d) Zuhälter, die in ein einschlägiges Strafverfahren verwickelt waren [...] und heute noch in Zuhälter- und Dirnenkreisen verkehren, oder Personen, die in dringendem Verdacht stehen, sich zuhälterisch zu betätigen;

e) Solche Personen, die zahlreiche Vorstrafen wegen Widerstandes, Körperverletzung, Raufhandels, Hausfriedensbruch u. dgl. erhalten und dadurch gezeigt haben, dass sie sich in die Ordnung der Volksgemeinschaft nicht einfügen wollen.

Fonte: Martin Broszat: Nationalsozialistische Konzentrationslager 1933-1945, in: Anatomie des SS-Staates, Deutscher Taschenbuch Verlag, München 71999, p.388-389.

Ordine di Heydrich del 1 giugno 1938

Le persone da arrestare:

a) vagabondi che di questi tempi girano da località a località

b) mendicanti, anche se hanno fissa dimora

c) zingari o persone che girano alla zingaresca, se non hanno dimostrato volontà di lavoro regolato o se sono diventati delinquenti

d) ruffiani che sono implicati in un procedimento giurisdizionale e anche oggi circolano ancora in ambiti di ruffiani e di prostitute o persone che sono sotto sospetto di impegnarsi in modo ruffiano

e) certe persone che hanno numerosi precedenti per resistenza, lesioni corporali, violazione di domicilio ecc. e che hanno dimostrato con questo che non vogliono inserirsi nell'ordine della Comunità del popolo (Volksgemeinschaft).