lunedì 9 novembre 2009

Prende forma la Rete della sinistra

L'Associazione per la sinistra unita e plurale di Sassari
è fra i promotori dell'incontro.


Le compagne e i compagni disponibili a partecipare possono mettersi in contatto con noi entro lunedì 16.

sxunita@gmail.com

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::::::: L'appuntamento di Firenze 21-22 Novembre ::::::::

Firenze, Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia,

Via di San Bartolo a Cintoia, 95

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Come evidenzia il testo per punti che promuove l’incontro nazionale, il tema della forma della politica, vale a dire delle pratiche agite, delle relazioni che vi si intrecciano, delle modalità che si adottano, ha assunto nel tempo una obiettiva centralità.
La crisi della sinistra viene da lontano. È mancata una adeguata comprensione dei mutamenti sociali prodotti dall’era del capitalismo globalizzato che ha cambiato se stesso e la faccia del mondo mostrando, ancora una volta straordinaria capacità “rivoluzionaria.
La sinistra, invece, non ha saputo proporre una diversa e praticabile prospettiva di cambiamento, capace di muovere passioni e ragioni di milioni di donne e uomini, come in passato il movimento operaio era riuscito a fare.
La crisi della sinistra non si manifesta e si consuma solo su questo piano, ma è innegabile, perché lo testimonia un gran numero di donne e uomini che da anni reclamano una radicale inversione di rotta, che i sentimenti di rabbia, di sfiducia, di rassegnazione, di doloroso abbandono, trovano nel tema del rinnovamento delle forme della politica la loro principale motivazione.
Neppure le catastrofiche sconfitte subite da tutte le formazioni politiche della sinistra sono riuscite ad innescare un profondo ripensamento e ad avviare visibili processi di autoriforma. Anzi, nei diversi tentativi di ridefinizione e di rilancio che da quelle sconfitte hanno preso il via, continua ad essere rimosso o, quanto meno, costantemente rinviato, proprio il punto che più vistosamente ha segnato la rottura fra le volontà di tante persone e il modo di farsene interpreti di coloro che avrebbero dovuto rappresentarle e dare loro nuovi impulsi.
Ecco perché intendiamo partire dalle forme della politica.
Se non si ridiscute dalla radice l’idea stessa della rappresentanza, se non si sperimentano e progressivamente si consolidano modalità di autentica e decisionale partecipazione, se non si adottano con il massimo rigore tutte le misure che impediscano il ricostituirsi di ceti burocratici e di status privilegiati, se non si fa vivere un luogo di impegno comune per un progetto condiviso come un luogo di libertà dove vive il primato della persona, se non si intende la ricerca paziente e serena della mediazione come il lavoro tenace cui tutte e tutti concorrono solo in quanto portatrici e portatori di idee, se non si restituisce a questo luogo una forza di attrazione che viene prima di tutto dal più assoluto e sincero rispetto reciproco nelle relazioni umane, se non si è capaci di questo, pensiamo che nessuna sinistra nuova vedrà la luce.
Siamo consapevoli che la costruzione di un soggetto politico con questi tratti, ancora prima che nuove regole di comportamento, richiede che ciascuna e ciascuno rifacciano proprio il senso profondo della politica come azione collettiva e individuale per la libertà della persona umana.
E come questo sia un processo di lungo periodo, tanto più in una fase in cui la cultura dominate spinge nella direzione opposta. Ma tale consapevolezza non ci può esimere dall’introdurre e dal provare a sperimentare tutti gli accorgimenti e le innovazioni che aiutino ad avvicinarsi all’obiettivo, per quanto modesti possano apparire.
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BOZZA DI SVOLGIMENTO DEI LAVORI

Sabato 21 NOVEMBRE
ore 10-11 Presentazione dell’iniziativa. Due interventi dei gruppi presenti fin dall’inizio, due/quattro di gruppi/persone aderenti successivamente.
Indicativamente gli interventi di chi ha avviato il percorso devono illustrare le due linee di lavoro su cui si articola la Due giorni: 1) la riforma della politica e 2) i temi su cui aggregare la sinistra, cioè l’agenda.
Sulla riforma della politica si arriva con un documento aperto e per la maggior parte del tempo si lavora in gruppi. Sull’agenda si può arrivare anche con documenti diversi e non confrontati prima e si lavora prevalentemente in plenaria..
Si comincia con la riforma della politica, con una tecnica mista fra Town meeting e Open Space.
Del primo si assume la relativa rigidità dei gruppi formati non spontaneamente, del secondo la redazione del report, che esalti al massimo la responsabilità collettiva, con il minimo di delega a chi ha “facilitato” il lavoro del gruppo.
11-15,30 Si lavora per gruppi e/o tavoli. Ciascun gruppo ha come tema il doc. nel suo insieme e può affrontarlo tutto o in parte. I gruppi sono composti casualmente, al momento dell’iscrizione, prevedendo un numero medio di 10 persone, max 15.
Non c’è pausa-pranzo ma un buffet a cui si può accedere dalle 13 alle 14,30 circa, sia individualmente che facendo catering per un intero gruppo.
Se il dibattito sul documento si arena, si può cambiare argomento (anticipando il lavoro sull’agenda, per esempio). Chi sente che il gruppo non lo interessa più, può spostarsi in un altro, senza però superare il limite delle 15 persone. Chi fin dall’inizio pensa di non riuscire bene a lavorare nel gruppo in cui è capitato, p. es. per la presenza di persone con cui sa di non interagire positivamente, (spero che quest’affermazione non scandalizzi nessuno, ma può succedere più di quanto non si pensi) può cambiare gruppo.
Ciascun gruppo individua al suo interno le persone a cui far ricoprire le seguenti funzioni: facilitare il dialogo/dibattito; prendere appunti. La disponibilità di un Pc può essere utile.
Il tavolo/gruppo si scioglie avendo comunque definito il report del proprio lavoro: questa funzione non deve essere delegata.
15,30-16 Pausa

16-18 In contemporanea si svolgono:
a. la riunione di due persone per gruppo (possono essere o no quelle che hanno ricoperto nel gruppo le funzioni sopra indicate) con l’obiettivo di redigere un report che costituisca il documento da sottoporre il giorno dopo alla plenaria;
b. l’assemblea plenaria che comincia a lavorare sull’agenda.
Si prevede di chiudere alle 18, sia perché molte delle strutture contattate per la sede ci pongono problemi di orario, ma soprattutto per lasciare uno spazio di relazioni non tutte predefinite e formalizzate.

Domenica 22 NOVEMBRE
10-11 Conclusione sul tema della riforma della politica
Si lavora in plenaria sulla base del documento emerso dai lavori del pomeriggio. Obiettivo è assumere alcune decisioni collettive, sulla forma che la rete dovrà assumere, oltre che sulla forma delle relazioni/alleanze che stabilirà con altri soggetti.
11-13,30 Ripresa della discussione sull’agenda, sempre in plenaria. Obiettivo è individuare alcuni temi prioritari su cui lanciare campagne ecc.
13,30-14 Nomina di un gruppo di contatto nazionale.
Ogni associazione/gruppo aderente può indicare due nomi (un uomo e una donna), fra i quali nomi se ne estraggono a sorte ( da decidere numero e criteri per avere copertura geografica) Il gruppo di contatto dura in carica 4-6 mesi (dubbio: fra 4 mesi si fa un’altra estrazione? dove e come?); comunque meglio 6 per coerenza con la base logistica.
Nomina di un’associazione/gruppo che, per 6 mesi, faccia da base logistica. Anche qui si estrae a sorte tra i disponibili.


Tutte le informazioni sono sul sito:


Primi PROMOTORI
Sinistraplurale Umbra (Perugia), Associazione per una Sinistra Unita e Plurale Firenze (Firenze), Associazione “Franco Sartori” (Genova), Potenzattiva ( Potenza), Associazione per la Sinistra di Como ( Como), Associazione politico culturale Sinistra Euromediterranea, Sinistra per Capannori ( Lucca), Associazione per la Sinistra di Macerata (Macerata), Associazione per la Sinistra di Imola (Imola), Associazione A Sud, Associazione x sinistra unita e plurale Sassari ( Sassari), Forum per una Sinistra Unita e Plurale della Bergamasca ( Bergamo), Rete per la Sinistra Liguria,
Adesioni

Marco Tallarico (Siena), Angela Mancuso, Antonello Sechi, Lorenzo Fioramonti, Giuseppe Bagni (Firenze), Carlo Peruzzi, Antonella Zarantonello, Chiara Giunti (Firenze), Luciano Mignoli (Bassano del Grappa), Silvano Righi (Modena), Marco Sodi (Firenze), CANTIERE Umbria di Giove (Terni), Associazione per la Sinistra di Perugia, Paola Bandicchi (Città di Castello), Giuseppe Pesciaioli (Nocera Umbra - PG), Gianpaolo Rosato (Roma), Filippo Zolesi (Firenze), Eugenio Pari (Rimini), Marzia Biagiotti (sinistra plurale umbria, perugia), Paolo Cacciari, Paul Ginsborg, Piero Di Siena, Paolo Baffari, Stefanucci Dario (perugia), Patrizio Santi (perugia), Savino Savini (Foligno). Gentedisinistra Ferrara.

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